While { -brand-name-chrome } proves to be a safe web browser, its privacy record is questionable. { -brand-name-google } actually collects a disturbingly large amount of data from its users including location, search history and site visits. { -brand-name-google } makes its case for data collection saying it’s doing it to improve its services – like helping you find a sweater or a coffee shop like the one you previously bought or visited. However, others might disagree, making the point that { -brand-name-google } is actually gathering an unprecedented amount of data for its own marketing purposes. They tout that they’re keeping your information private from hackers, but that’s beside the point. { -brand-name-google } itself runs the world’s largest advertising network, thanks in large part to data they harvest from their users.

Benché { -brand-name-chrome } si riveli un browser sicuro, la sua gestione della privacy è discutibile. { -brand-name-google }, infatti, raccoglie una preoccupante quantità di dati dai suoi utenti, tra cui posizione, cronologia delle ricerche e siti visitati. { -brand-name-google } giustifica la raccolta dati affermando che serve a offrire all’utente servizi migliori, per esempio aiutandolo a trovare un maglione simile a quello già acquistato o una caffetteria sullo stile di quelle che frequenta. Ma c’è chi dissente, sostenendo che { -brand-name-google } in realtà raccoglie una quantità di dati inaudita per i propri scopi di marketing. { -brand-name-google } assicura che le informazioni raccolte rimangono riservate, al sicuro dagli hacker, ma non è questo il punto: { -brand-name-google } stessa gestisce la maggiore rete pubblicitaria del mondo, in gran parte grazie ai dati raccolti sui suoi utenti.